Gli immobili confiscati alla malavita possono essere assegnati ai Comuni per finalità sociali.
Per questo motivo, i gruppi di Vivi Altavilla, durante il Consiglio Comunale del 29.07.2020 hanno presentato e discusso un’interrogazione che trattava nello specifico i beni confiscati alla mafia nel territorio comunale di Altavilla Vicentina.
Si è interrogato il Sindaco per conoscere gli immobili in questione e lo stato del progetto di re destinazione di questi ultimi.
Oggetto: Interrogazione, ai sensi dell’art.48 del Regolamento Comunale, beni confiscati alla mafia nel territorio comunale di Altavilla Vicentina.
Premesso che:
- In data 06.06.2020 il giornale di Vicenza riporta un articolo “Gli investimenti mafiosi scelgono il vicentino 100 immobili sequestrati”;
- In data 14.06.2020 è apparso un altro articolo, dello stesso quotidiano sopracitato, con particolare attenzione nel Comune di Altavilla e della vicina Sovizzo, intitolato “Ai comuni le case confiscate per droga”;
Constatato che:
- Per quanto concerne la regione Veneto, nel corso del 2020 risultano sottratti alla criminalità organizzata, n.260 proprietà immobiliari, tra appartamenti, box auto, magazzini, negozi, e terreni, localizzati nelle varie provincie venete;
- Dei 260 immobili tolti dalla disponibilità della criminalità organizzata in Veneto, circa cento sono nel territorio vicentino ed otto si trovano tra il Comune di Altavilla Vicentina e quello di Sovizzo;
Considerato che:
- La lotta alla criminalità organizzata non è più un fenomeno geograficamente confinato ma che si espande ed inquina trasversalmente tutto il territorio del nostro Paese, con importanti ramificazioni anche all’estero;
- L’articolo 48 comma 3 lettera C del Codice antimafia specifica che i beni immobili sono “trasferiti per finalità istituzionali o sociali ovvero economiche, con vincolo di reimpiego dei proventi per finalità sociali, in via prioritaria, al patrimonio indisponibile del comune ove l’immobile è sito” e continua “Gli enti territoriali, anche consorziandosi o attraverso associazioni, possono amministrare direttamente il bene o, sulla base di apposita convenzione, assegnarlo in concessione, a titolo gratuito e nel rispetto dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento, a comunità, anche giovanili, ad enti, ad associazioni maggiormente rappresentative degli enti locali, ad organizzazioni di volontariato di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266, a cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381, o a comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti di cui al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, nonché alle associazioni di protezione ambientale riconosciute ai sensi dell’articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349, e successive modificazioni, ad altre tipologie di cooperative purché a mutualità prevalente, fermo restando il requisito della mancanza dello scopo di lucro, e agli operatori dell’agricoltura sociale riconosciuti ai sensi delle disposizioni vigenti nonché agli Enti parco nazionali e regionali”.
Tutto quanto sopra premesso, constatato e considerato
Si interrogano il Sindaco e la Giunta Comunale per conoscere:
- Quanti, quali e dove siano precisamente ubicati i beni confiscati;
- Quali siano le fattispecie di reato che hanno condotto alla confisca dei suddetti beni;
- Se il progetto di utilizzo degli immobili confiscati volto alla creazione di alloggi da destinarealle emergenze di carattere abitativo o a famiglie in difficoltà economica, come esplicato dal ex Vicesindaco Catagini in un articolo del Giornale di Vicenza in data 14.06.2020, sia ancora valido e a che punto dell’iter esso si trovi;
- Se l’Amministrazione comunale intenda coinvolgere la minoranza consigliare nel percorso progettuale necessario per richiedere la destinazione degli immobili confiscati al Comune;
- Se sia stata valutata la possibilità di concedere gli immobili alle Forze dell’Ordine eventualmente interessate a disporre di un presidio in Altavilla Vicentina.
Si richiede risposta in Consiglio.
Altavilla Vicentina,
I Consiglieri dei gruppi
VIVI ALTAVILLA
Busato Giulia
Rigotto Elio
Ugone Alessandro
Di Martino Michela
Conforto Massimo
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